L'album ci viene presentato con tredici brani per una durata complessiva di circa 40 minuti.
Ho molto apprezzato l'aspetto narrativo della struttura dell'album, i nomi delle singole tracce raccontano un pezzo di storia di questo particolare progetto. Personalmente ho trovato questo lavoro molto interessante anche dal punto di vista architettonico oltre che musicale: le tracce scorrono una dietro l'altra continuando il discorso ritmico-armonico iniziato nella prima traccia (My Girlfriend Ruined My Spotify Algorithm) dall'inizio alla fine, particolare è la ripresa dei temi esposti durante tutto il lavoro, possiamo infatti sentire che spesso Benjamin richiama durante tutto il progetto i temi melodici iniziali della prima traccia, che reputo a questo punto senza dubbi la traccia principale di tutto l'album. L'architettura quindi è altrettanto interessante quanto il contenuto musicale. Il connubio tra il basso e l'elettronica sfocia in un flusso continuo di materiale sintetico dolcemente modellato dalle note melodiche del basso elettrico di Benjamin.
Ascoltando questo lavoro di Benjamin Ryan Williams mi sono sentito tras portato in una terra sconosciuta, lontano dalla civiltà, dove eravamo presenti solo io e la musica... Durante alcuni passaggi melodici mi sono ritrovato a passeggiare in una foresta piena di alti e verdi alberi di cui non conosco il nome, un'antica foresta sperduta che concilia l'unione con la natura attraverso la musica, un "viaggio" di quaranta minuti che vorremmo non finisse mai... Consiglio, prima di eseguire l'ascolto, di leggere i titoli delle singole tracce dell'album.
Vi lascio il link dove potere sentire "My Girlfriend Ruined My Spotify Algorithm and Other Musical Poems"e la pagina Soundcloud dell'artista. Buon Ascolto!
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